Giovedì 29, le elezioni dell'ordine: andiamo tutti a votare
Ormai ci siamo: l’appuntamento, come noto, è per giovedì 29 al Mediterraneo di Cagliari. Innanzitutto, un grazie al commissario Moretta per aver portato a compimento il suo mandato e per essere stato di parola, organizzando un interessante evento formativo in contemporanea, presso lo stesso hotel. Si spera così che anche i soliti renitenti al voto facciano il loro dovere di iscritti e si rechino a esprimere la preferenza, dando massima credibilità a chi sarà eletto, forte del consenso maggioritario scaturente da una larga partecipazione di votanti. Ciò detto, sgombriamo subito il campo da qualunque equivoco: non interessa, in questa sede, fare propaganda elettorale per qualcuno a scapito di altri; bensì, cercare di compiere un’analisi seria della situazione. In effetti, tutti quanti noi “ex” dottori commercialisti (ora consacrati dalla normativa – bontà sua – anche esperti contabili) sappiamo che si voterà per le liste di Giuseppe Marongiu, Giancarlo Murgia e Antonello Melis. Lo sappiamo perché, inutile menare il can per l’aia, siamo stati contattati dai vari candidati o dal capolista in prima persona. A dire il vero, qualcuno (forse più fortunato di altri) ha avuto il piacere di ricevere inviti pure dall’ammaliante e suadente voce di esperte signorine – in tipico stile da call-center – che sulle prime ci hanno lasciato un pochino disorientati: abituati come siamo a sopportare simili telefonate a carattere pubblicitario quotidianamente, mai pensavamo di doverle ricevere anche da un collega tramite interposta persona (parrebbe, infatti, che certuni, senza capire, abbiano risposto d’acchito con il classico: “Non mi occorre niente; ho già tutte le assicurazioni, la linea ADSL professionale, le riviste tramite Internet, i programmi me li faccio da me e la cancelleria me la regalano”). Dovremo a questo punto, insomma, essere in grado di esprimere in piena coscienza un voto che sia fautore di buon governo per il nostro ordine professionale. Sicuri che il bene del singolo ci può essere solo laddove esista il bene della categoria vista unitariamente nel suo complesso; che il consiglio non si guida seduti su di un altro scranno (con la veduta corta di uno spanno – se mi permettete di parafrasare il Sommo Dante); che la politica del panem et circenses non paga e, finiti i cocktail-party, occorrono colleghi capaci, responsabili, spinti da grande voglia di lavorare per spirito di servizio, non per lottizzare l’ennesimo ente a proprio uso e consumo; e che infine – last but not least – alle reprensibili ed esecrabili favolette sul futuro incarico in premio (secondo usuale malaffare della più bieca politica di bassa lega condotta in base al noto principio del do ut des), ormai non credono più neanche i novellini iscritti all’albo dei tirocinanti, avendo già abbondantemente superato l’età in cui ci si aspettava di veder arrivare la befana di notte, con le scarpe tutte rotte … e non ripiene di sparlotte. A tal riguardo, un ulteriore elemento sicuramente degno di apprezzamento è stato il confronto-dibattito tra i candidati Giuseppe Marongiu e Giancarlo Murgia, organizzato di recente dalla locale Unione Giovani (che di ciò ringraziamo vivamente), al quale purtroppo non ha ritenuto di dover partecipare l’altro papabile Antonello Melis, così defraudando i colleghi intervenuti della possibilità di rispondere ai loro quesiti e avere chiarimenti e assicurazioni su quelli che sarebbero, in ipotesi, i suoi intendimenti e i suoi programmi futuri, i quali non possono di certo essere lasciati sic et simpliciter a uno scritto (peraltro, oggettivamente alquanto scevro di sostanza, pur se farcito di belle e retoriche ridondanti frasi riguardo alle possibilità di intavolare rapporti con enti e soggetti esterni), trasmesso esclusivamente via mail, la cui presumibile mente ideatrice si è sempre però ben guardata dall’illustrarne contenuti e dettagli pubblicamente alla massa degli iscritti, col che sicuramente dimostrando di non avere la ben che minima considerazione dei suoi stessi colleghi (questo, indubbiamente, dispiace moltissimo; sarebbe ipocrita tacerlo). Ma, torniamo a ripetere, non vogliamo qui incensare qualcuno a scapito di altri, semplicemente ragionare sulle prospettive future che riguardano tutti. E’, in ogni caso, possibile che vi siano ancora dei votanti alquanto indecisi, ai quali speriamo di poter fornire un piccolo contributo e, se anche solo uno di loro recepirà il messaggio, ne sarà comunque valsa la pena. L’amico Gian Paolo Porcu ha di recente trasmesso alcune mail sulla necessità di avere massima trasparenza riguardo agli atti posti in essere dal consiglio, riflettendo sul fatto che le risposte avute non lo rassicuravano completamente. Credo che tutti concordino col collega riguardo all’importanza di far conoscere e approvare dall’assemblea degli iscritti in tempi brevi un completo e chiaro regolamento sull’accesso agli atti amministrativi e sulla nomina del responsabile dei procedimenti, come del resto obbligatorio per qualunque ente pubblico. Penso, però, che seppure le due risposte avute possano non essere da tutti giudicate sufficientemente esaustive, siano senza meno più convincenti e degne di fiducia rispetto al nulla assoluto di chi si nasconde e non si cura nemmeno di rispondere. E la scelta che dobbiamo esprimere col voto è relativa a una di queste tre opzioni. Con chi risponde, quanto meno, sappiamo che ci potrà essere un dialogo. Ma con un futuro presidente che, prima ancora di essere eletto, si cela sempre dietro improcrastinabili impegni, che tipo di rapporto potrà mai avere il singolo iscritto? E se questi impegni sono così pressanti e irrinunciabili, come sarà possibile riuscire a trovare il tempo per fare il presidente dell’ordine? La nostra categoria ha, prima di tutto, bisogno di avere un presidente presente, che operi quotidianamente presso la sede dell’ordine per tutti gli iscritti che deve rappresentare, ponendone gli interessi in cima alla lista dei doveri da compiere e, quindi, anche dei suoi impegni personali. Odiamo ripeterci, ma non vogliamo qui suggerire per chi votare; vogliamo soltanto rappresentare con serenità quello di cui necessita il nostro ordine e comprendere per cosa votare. Certo, chi non è d’accordo sulla ripresa di un prestigio professionale che la nostra categoria ha da tempo perduto? E, infatti, chi dei candidati non ha posto anche (beninteso, anche, non solo) questo obiettivo tra i punti del proprio programma? Ciò assodato, veramente ciascuno di noi, in piena coscienza, ritiene che i seri problemi che affrontiamo giornalmente saranno come d'incanto risolti solo riacquistando un minimo di prestigio professionale, ammesso e non concesso che si riesca in qualcosa in cui per il momento ha fallito anche il consiglio nazionale? E tutti i disservizi? Gli impedimenti burocratici? La pressoché totale mancanza di servizi? L’assenza di un dialogo al nostro interno? Tutto risolto? Dissentiamo energicamente: così non si farà mai il bene degli iscritti. E allora il quesito è assai semplice: vogliamo come presidente una sorta di primula rossa, o preferiamo un collega che lavora per noi e che sappiamo sempre dove trovare? Poniamoci queste domande seriamente e sarà la nostra stessa risposta a farci esprimere il voto senza tema di futura smentita, perché prima ancora del tanto idealizzato prestigio (che, peraltro, saremo anche all’antica, ma si conquista sul campo col lavoro giorno per giorno e non certo con le telefonate nelle stanze del potere), cari colleghi, esiste la nostra dignità personale.
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commenti
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Prevalendo su Giuseppe Marongiu per 219 a 214, sarà Giancarlo Murgia a governare l’ordine fino al prossimo 31 dicembre 2012; molto più staccato è, invece, arrivato il terzo candidato, Antonello Melis.
Interessante, anche l’evento formativo di contorno, sebbene, occorre dirlo, lo spazio si è rivelato fin troppo angusto e il tutto è risultato alquanto sacrificato (ingorghi per registrarsi, per votare e pochi posti a sedere disponibili nella sala del convegno). Infine, abbastanza lunga e, direi, stressante (specie per i candidati) la spasmodica attesa relativa al conteggio delle schede al termine della giornata, col piccolo giallo sulla scheda mancante, peraltro ininfluente agli effetti del risultato conclusivo. Facciamo i doverosi complimenti ai vincitori, fiduciosi che, attraverso il compimento del loro buon programma elettorale, il nostro ordine possa operare per il bene della categoria, funzionando in maniera efficiente e trasparente, nonché garantendo a tutti gli iscritti migliori condizioni per lo svolgimento della loro professione, offrendogli alcuni di quei tanti servizi di cui appare attualmente carente. Giancarlo Murgia, Giorgio Orrù, Giuseppe Marongiu, Alessandro Balletto, Marco Ferri, Luigi Angius, Giovanni Cappai, Filippo Conti, Elisabetta Lay, Pierpaolo Sanna, Agnese Cau, a tutti voi, il più cordiale BUON LAVORO! |
postato da paolo soro il 30/10/2009 18:53 |