La mia esperienza come consigliere dell'Ordine di Cagliari.
Dal giorno in cui ho dato il via a questo blog, nel mio vecchio sito, sono ormai trascorsi quasi due anni. Molto è accaduto in questo periodo: l’esperienza come candidato al consiglio dell’Ordine di Cagliari, la vittoria alle elezioni, un laborioso e difficile anno in veste di consigliere, le dimissioni presentate durante lo scorso mese di dicembre. Molti colleghi mi hanno più volte chiesto quali motivazioni mi abbiano spinto a dimettermi. Credo che questa sede sia quella più adatta per dare una risposta, senza spirito polemico, ma con la dovuta sincerità e – ahimè – la scarsa diplomazia che mi ha sempre caratterizzato. Qualcuno, pur con il sorriso, mi ha comunicato come, dette dimissioni sono apparse quasi come una sorta di “tradimento” nei confronti di chi aveva riposto in me il suo voto e, dunque, la sua fiducia. La ragione fondamentale delle dimissioni è, semmai, proprio l’esatto contrario: il “tradimento” ci sarebbe stato se fossi rimasto all’interno del consiglio dopo aver definitivamente preso coscienza del fatto che non sarebbe stato possibile, per me, mantenere quanto promesso in sede elettorale. Non può, infatti, essere reputato motivo di dimissioni la mera diversità di vedute su questa o quella delibera consiliare: ritengo, anzi, che questa pluralità di opinioni (entro ovvi limiti) sia quanto mai auspicabile all’interno di qualsiasi organo collegiale perché stimola il dialogo e, conseguentemente, migliora la qualità delle decisioni intraprese obbligando tutti a una loro maggiore ponderatezza. Occorre, però, fare un piccolo passo indietro. Scorrendo questo stesso blog, nell’argomento relativo alle elezioni dell’albo unico, potrete leggere il post (dell’aprile 2007, la data che appare alla fine è solo quella relativa all’inserimento dei vari commenti sul nuovo sito) titolato “Cosa mi propongo di fare”. Ne ricordo di seguito i passi più significativi. Una lista è formata da tanti candidati perché ognuno deve completare il programma comune e concentrarsi principalmente su quella parte che è suo dovere portare a compimento. La mia è questa: attivare immediatamente tutto ciò che occorre dal punto di vista informatico per ottenere svariati benefici effetti. Conoscersi bene tutti, aumentando la coesione e la nostra forza come categoria professionale; ma soprattutto conoscere le proposte innovative e anche le critiche costruttive che ogni iscritto dovrebbe poter rivolgere regolarmente al Consiglio che lo rappresenta, senza per forza scalare l’Olimpo degli dei per riuscire a farlo. Instaurare una sorta di colloquio continuo fra tutti noi, per confrontarci, scambiarci pareri ed esperienze, crescere insieme, cogliere occasioni di business fra i nostri clienti e magari incominciare anche a ipotizzare una comunione di studi, in cui coinvolgere gradatamente tutti gli altri professionisti specializzati con cui operiamo pressoché quotidianamente (quali: Avvocati, Ingegneri, Notai etc.). Implementare tutto il sistema dell’aggiornamento professionale, in modo che gli indispensabili crediti formativi possano essere accumulati senza doversi spostare fisicamente dalla propria scrivania e cercare di operare una scelta in relazione agli argomenti da trattare, che dovranno essere quelli di precipuo interesse per i professionisti che operano nel nostro ordine, sulla base dei loro stessi suggerimenti. Senza stare a tediare tutta la platea entrando in dettagli tecnici, posso solo dire che ci vorrebbe veramente poco per sfruttare le attuali tecnologie: sarebbe sufficiente iniziare subito con dei semplicissimi blog (come questo) e forum tecnici, per poi passare ad applicazioni un pochino più raffinate, costruire un sito in grazia di Dio, con software utilizzabili in aree riservate soltanto dai colleghi interessati a comuni progetti di lavoro in relazione alle contingenti individuali esigenze professionali gratuitamente, sviluppare una linea Intranet con collegamento privilegiato alle varie banche dati di Enti, fondazioni e associazioni (come avviene, ad esempio, tra i Magistrati) e quant’altro. Mi premeva, soltanto, indicare a tutti il principale impegno che sono certo, non di promettervi, ma di garantirvi, se vorrete concedere la Vostra fiducia alla lista in cui mi onoro di appartenere, per permetterci, finalmente, di poter cambiare sul serio lo status quo. Perché, allora, mi sentivo di garantire certi cambiamenti e cosa è accaduto dopo? La nostra non era soltanto una lista elettorale con dei programmi, fin da subito, chiari e precisi; era prima ancora un gruppo di tanti colleghi (assai più numerosi di coloro che apparivano all’esterno come candidati), quasi un piccolo movimento di commercialisti uniti (del resto, la schiacciante maggioranza ottenuta alle elezioni ne è stata la prova) che, pur senza rinunciare a dialoghi interni, spesso dai toni anche accentuati, si riconosceva appunto in un programma di massima e, cosa fondamentale, in un’organizzazione che aveva dei punti fermi oltre che dei professionisti fin da subito deputati a compiere determinati incarichi sulla base delle loro più consone personali peculiarità. Come scrivevo nel passato, senza il preziosissimo e irrinunciabile supporto di colleghi esterni che hanno lavorato senza mai figurare per puro spirito di servizio nell’assoluta convinzione di operare per il bene dell’intera categoria, i candidati, da soli, non sarebbero andati da nessuna parte. Anzi, apro una rapidissima parentesi per ribadire a tutti questi colleghi (dopo averlo già fatto di persona, allorché ne ho avuto l’opportunità) tutta la mia gratitudine per il lavoro compiuto e l’ausilio dato. Tornando in tema, le mie prerogative dovevano essere quelle di occuparmi immediatamente del portale dell’Ordine e della commissione Comunicazione e Immagine, per poter proporre quotidianamente all’esame del consiglio (con l’aiuto di tutti quei colleghi a ciò interessati) dei progetti (logo distintivo, polisportiva dell’Ordine, giornale dell’Ordine, calendario fisso degli eventi conviviali e tanti altri) miranti a raggiungere quella sperata coesione interna della categoria, l’informatizzazione completa e, soprattutto, un vero e proprio ufficio stampa per informare gli iscritti con assiduità circa l’operatività del consiglio. Pur con notevoli difficoltà connesse all’unificazione degli albi, l’inizio è stato particolarmente pieno di incombenze e le riunioni consiliari si sono svolte con ritmi spesso impressionanti. Sulla base delle delibere collegiali, ho lavorato assiduamente al regolamento di funzionamento del consiglio dell’Ordine, al regolamento istitutivo delle nuove commissioni di studio, al regolamento riguardante l’accesso agli atti amministrativi, ho chiesto che venisse instaurata una forte collaborazione con la commissione di studio Aggiornamento Professionale e Formazione Professionale sulla base delle tecnologie che avrebbero dovuto essere predisposte nel nuovo portale dell’Ordine, ho proposto delle modifiche e integrazioni al regolamento della formazione professionale comunicato dal consiglio nazionale in relazione alle esigenze locali, mi sono invece fatto da parte relativamente alla Fondazione avendo preso atto della diversità di vedute. Ben volentieri, considerato che ero l’unico professionista all’interno del consiglio che si occupava assiduamente della materia del lavoro, ho accettato di occuparmi dell’amministrazione del personale dell’Ordine (per chi non lo sapesse, a titolo assolutamente gratuito, come del resto appare esplicitato nel bilancio alla voce costi per la consulenza del lavoro = 0), svolgendo anche una relazione sulla situazione presente e passata e portandone le conclusioni all’attenzione dell’organo direttivo, proponendo la nuova pianta organica, nonché costituendo l’apposita commissione interna del lavoro (fino ad allora mai esistita). Come richiesto mi sono, poi, occupato della direzione della neonata commissione di studio Comunicazione e Immagine; commissione che grazie al grande impegno di quasi tutti i suoi componenti, ha prodotto svariati lavori all’attenzione del consiglio. In ossequio, poi, ad altra delibera del consiglio, ho predisposto una relazione tecnica sulle proposte che varie società specializzate esterne avevano consegnato all’Ordine per il rifacimento del sito Internet. Ma non ho mai avuto la possibilità di seguire questi lavori, nemmeno nella loro primissima fase iniziale. Colui al quale l’attuale normativa ha (reputo, correttamente) dato i fondamentali poteri di direzione del consiglio ha, infatti, ritenuto di doversi occupare singolarmente e in prima persona del portale dell’Ordine e ha, altresì, ritenuto di dover assumere la presidenza della commissione di studio Comunicazione e Immagine. Per quanto mi riguarda, non ho potuto che prendere atto del fatto che, rebus sic stantibus, per me era divenuto impossibile assolvere gli impegni che avevo assunto in sede elettorale nei riguardi di tutti gli iscritti (non solo quelli che mi avevano concesso la loro preferenza) e, anche a dimostrazione che non tutti andiamo in consiglio solo per farci chiamare consiglieri, seppure assai a malincuore, mi è sembrato doveroso presentare le dimissioni. Questa, dunque, è stata la mia esperienza come consigliere dell’Ordine di Cagliari che, per certi versi, definirei senz’altro positiva. Su tale argomento (o su qualunque altro) sarei felicissimo di ospitare gli interventi di tutti i colleghi e, specialmente, del presidente e degli altri consiglieri. Il mio spazio web è volentieri a vostra disposizione perché – come sempre – non è mia abitudine sottrarmi al confronto, o ammettere i miei errori. In ogni caso, essendo perfettamente a conoscenza della difficoltà di svolgere determinati importantissimi compiti, rinnovo a tutto il consiglio di cuore il mio augurio di buon lavoro.
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commenti
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Grazie, anche se non sono sicuro si tratti in realtà di una qualità ...
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postato da Paolo Soro il 21/02/2009 14:41 |
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Di norma la gente fa le promesse per poter essere eletta e poi fa finta di dimenticarsi di tutto. Non avevo mai visto qualcuno che si dimetteva per non esser riuscito a mantenere quello che aveva promesso. Complimenti!
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postato da Piras il 21/02/2009 11:05 |
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Caro Colega, Ti ringrazio per l'apprezzamento nei miei confronti; ripeto, secondo me, era solo un atto dovuto.
Quanto al sito, spero vivamente anch'io che il presidente ci faccia vedere subito dei risultati (quello che appare ora, è veramente dequalificante), o, quanto meno, che ci fornisca opportune rassicurazioni in proposito. Per parte mia, posso solo rinnovargli l'invito di visitare questo blog e usarne lo spazio per ogni sua eventuale utile nota informativa. |
postato da Paolo Soro il 21/02/2009 07:29 |
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Evviva la sincerità!
Finalmente qualcuno che parla chiaramente e informa gli iscritti che, dopo aver votato dei colleghi, credo abbiano tutto il diritto almeno di essere informati riguardo al lavoro che stanno facendo. Anche perché è da un anno che stiamo sentendo parlare di questo nuovo sito, presto pronto, ma questo “presto” mi pare stia diventando abbastanza “tardi”. Speriamo che il presidente ci dia delle notizie certe e confortanti riguardo al sito. |
postato da murgia il 20/02/2009 10:29 |